Sommergibile "ADUA"
Questo era il sommergibile eponimo della classe “ADUA”
(detta “l’Africana”), che costituiva una delle serie in
cui era suddivisa la più ampia classe “600” di sommergibili
costieri.
I 17 battelli della classe “ADUA” erano stati realizzati in diversi
cantieri italiani negli anni fra il 1936 e il ’38 ed erano stati intitolati
a luoghi e vicende della guerra d’Etiopia appena conclusa (1935-36),
guerra che aveva portato alla costituzione dell’A.O.I. (Africa Orientale
Italiana).
Le caratteristiche tecniche di questi sommergibili erano:
dislocamento: 683 t (in superficie) - 856 t (in immersione)
profondità max.: 80 m con coefficiente di sicurezza
3
dimensioni: 60,18 m (lungh.) – 6,45 m (largh.) - 4,73
m (pescaggio)
potenza apparato motore: 1.400 HP (sup.) - 800 HP (imm.)
velocità max.: 14 nodi (sup.) - 7,5 nodi (imm.)
autonomia: in sup.: 3.180 mg (a 10,5 nd) - 2.200 mg (a 14
nd); in imm.: 74 mg (a 4 nd) - 7,5 mg (a 7,5 nd)
armamento: 6 tubi lanciasiluri da 533 mm (4 a prora e 2 a
poppa); 1 cannone da 100 mm / 47 calibri; 2 mitragliere antiaeree singole
da 13,2 mm
equipaggio (tabella): 44 uomini, di cui 6 ufficiali
L’ADUA era stato costruito nei cantieri C.R.D.A. di Monfalcone (GO)
nel corso dell’anno 1936: impostato il 1° febbraio, varato il 13
settembre e consegnato alla Marina il 14 novembre.
Alla fine del 1939 il battello risulta assegnato alla 71ª Squadriglia
del VII° Gruppo Sommergibili, di base a Cagliari.
All’entrata in guerra dell’Italia (10 giugno ‘40) l’ADUA,
al comando del Ten.Vasc. Giuseppe ROSELLI LORENZINI, è già in
agguato nel Canale di Sardegna, sul meridiano di Capo Teulada, a formare uno
sbarramento insieme ad altri tre sommergibili. Tre giorni dopo viene spostato
nelle acque delle Baleari e, infine, viene avviato nel Golfo del Leone, in
una zona d’agguato a circa 15 miglia a levante di Capo Creus. In quelle
acque, il mattino del 18 giugno avvista un convoglio francese, in trasferimento
da Marsiglia a Tolone, e lancia un siluro contro un piroscafo trasporto truppe.
L’esito dell’attacco è incerto: sul battello si ode lo
scoppio del siluro (o, almeno, quello che sembra tale), ma dalla documentazione
francese non risulta che alcuna nave di quel convoglio sia stata colpita.
Qualche tempo dopo questa missione sbarca il Com.te ROSELLI LORENZINI (per
andare a comandare il Smg. EMO) e il comando dell’ADUA viene assunto
dal T.V. Luigi RICCARDI, che poi affonderà col battello.
Fra l’ottobre ’40 e il marzo ’41 il battello è dislocato
a Pola, per svolgere attività addestrativa a favore della Scuola Sommergibili.
Durante la dislocazione a Pola, il comando è assunto, temporaneamente
e per brevi periodi, dal T.V. Carlo TODARO e poi dal T.V. Mario RESIO. Successivamente,
a metà marzo, nuovamente sotto il comando del T.V. RICCARDI, l’ADUA
viene trasferito a Taranto.
Da qui, fra marzo e maggio del ’41, il battello svolge missioni di pattugliamento
nel Golfo di Taranto e in acque greche. Il 10 maggio giunge a Lero.
Da questa base, il giorno 24 parte per portarsi in agguato nelle acque fra
Alessandria d’Egitto e Creta. Il 3 giugno, al largo di Capo Littinos,
intercetta una grossa bettolina a motore con la quale 72 militari inglesi
cercano di raggiungere le coste egiziane. Catturati gli otto ufficiali presenti,
la bettolina viene costretta a rientrare a Creta; dopo di che il battello
lascia l’agguato e dirige per rientrare a Taranto, dove sosterà
ai lavori per circa tre mesi.
A metà settembre ’41 compie una missione di pattugliamento al
largo di Minorca e poi, il giorno 16, rientra a Cagliari.
Il 29 settembre lascia quella base per portarsi all’agguato nelle acque
di Capo Palos, a nord di Cartagena (Spagna), dove si prevede il transito di
un grosso convoglio. Alle 03.50 del giorno 30 avvista un gruppo di ben 11
cacciatorpediniere e, coraggiosamente, si porta all’attacco lanciando
una salva di 4 siluri. Sente una detonazione e si disimpegna per sfuggire
alla reazione dei caccia. Alle 05.25 lancia il messaggio di scoperta del convoglio
(si saprà poi che si tratta del convoglio “Halbert” in
trasferimento da Gibilterra a Malta) e poi non dà più notizie
di sé.
Nel dopoguerra, dalla documentazione inglese si apprende che il sommergibile
(probabilmente rilevato al radiogoniometro al momento della trasmissione del
messaggio di avvistamento e poi individuato con l’ASDIC) è stato
affondato da due di quegli undici caccia, il GURKHA e il LEGION, alle 10.30
circa del 30 settembre 1941, nel punto di latitudine 37°10’N e longitudine
00°56’E (un’altra fonte riporta il punto un po’ più
a sud, in latitudine 36°50’N).
Nessun superstite.
Nella sua vita, l’ADUA ha compiuto 16 missioni di guerra, più
46 uscite per addestramento alla Scuola Sommergibili, percorrendo in totale
9.690 miglia.
Con il battello si sono perduti:
- Ten.Vasc. Luigi RICCARDI, Comandante
- S.Ten.Vasc. Spiridione GIORDANI, Uff.le in 2ª
- Ten. (GN) Edoardo BARICCHI, Direttore di Macchina
- S.Ten.Vasc. Salvatore SCOTTO di VETTIMO
- Guardiamarina Angelo LOMBARDINI (al primo imbarco sui sommergibili)
- C°2^cl. Mario MAINARDI
- C°2^cl. Fiorino SCAGLIOTTI
- C°2^cl. Nunzio SCHINTU
- 2°C° Luigi CIARDO
- 2°C° Sante COLONNELLO
- 2°C° Giovanni COSTANTINI
- 2°C° Giacomo DAPIRAN
- 2°C° Francesco SACCHI
- Sc. Giuseppe BARRESI
- Sc. Emilio BOSIO
- Sc. Luigi CAMILLETTI
- Sc. Vittorino CARAMORI
- Sc. Paolo CATALDO
- Sc. Sergio GUELFI
- Sc. Giuseppe LEOTTA
- Sc. Carmelo MACEO
- Sc. Guerrino MENEGUZZI
- Sc. Vincenzo MERCURIO
- Sc. Achille MORICHELLI
- Sc. Fernando PAGNI
- Sc. Antonio PAPPALARDO
- Sc. Francesco RANZENICO
- Sc. Andrea ROSSI
- Sc. Olindo SANTARATO
- Sc. Salvatore SILVESTRI
- Sc. Antonio UMBRO
- Sc. Paolo URBANI
- Com. Adriano ANSALDO
- Com. Giovanni BASELLI
- Com. Luciano CIULLI
- Com. Mario COLASANTI
- Com. Angelo COLUCCIA
- Com. Domenico GAGLIARDI
- Com. Carlo GHERSI
- Com. Mario GUCCINI
- Com. Domenico MESSINA
- Com. Ampelio ONOFRI
- Com. Ciro RICCIO
- Com. Bruno SANTANDREA
- Com. Mario SCOTTI
- Com. Alfredo SERIO
- Com. Silverio SICILIANO
Onore a Loro!